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LA DANZA DEL SOLE-LA SUDANCE

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view post Posted on 9/2/2020, 17:17
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LA DANZA DEL SOLE, LA SUNDANCE

Nonno Caga Mato Wambli, Eagle Bear, conosciuto come Frank Fools Crow, così parlò a riguardo della Danza del sole “ è la più potente delle nostre sacre cerimonie e non si può dire di conoscere né di capire il nostro modo di vita tradizionale, senza conoscere né capire la danza del sole, il sole non è Dio ma insieme alle quattro direzioni e alla Sacra Pipa è uno strumento al servizio di Wakan tanka per il bene di tutto il mondo, ringraziamo il sole attraverso le nostre preghiere e la nostra sofferenza perché vegli sul mondo e si prenda cura di noi e continua…..le preghiere inviate sono per il bene del popolo, non solo il nostro, ma per tutti i popoli del mondo”.
Per i Lakota e altri popoli delle pianure la Danza del sole è un mezzo per elevarsi, rappresenta la più alta espressione spirituale.
Tutti partecipano alla preghiera al digiuno, alla sofferenza dei propri cari e amici che danzano e pregano ed è per questo che la nazione Lakota e tutti i popoli del mondo ricevano le benedizioni di Wakan Tanka.
Dato il fatto che ci sono alcune differenze nel modo di eseguire la danza del sole tra un popolo delle pianure ed un altro, né parlerò in forma generale senza scendere nei particolari della cerimonia.
La Danza del sole si svolge nei mesi estivi in coincidenza della luna piena, in una struttura in legno non coperta che forma un perfetto cerchio chiamato “cerchio del mistero” e dove i danzatori pregano e soffrono per quattro giorni e quattro notti.
A una certa distanza dal sacro cerchio viene adibita una cucina per le necessità dei bambini, dei vecchi e i malati durante lo svolgimento della cerimonia.
Nei luoghi d’ombra si costruiscono accampamenti dove le persone trovano un po’ di fresco e di riparo durante la notte.
All’interno del cerchio sacro esattamente al centro, viene scavata una buca e in quel punto viene piantato un albero di pioppo di circa 12, 15 metri.
L’ albero è individuato da alcuni esploratori e definitivamente scelto dal Wicasa Wakan ( uomo sacro), una giovane donna vergine con un ascia sferra quattro colpi ciascuno per le sacre direzioni, dopo di ché viene abbattuto da alcuni uomini e ripulito dei rami lasciandone soltanto sulla parte superiore.
La sofferenza dell’albero e la sua morte dopo quattro giorni, rappresentano lo spazio di tempo che vi è tra il gettare via la nostra passata ignoranza, il peccato, per ritrovare l’inizio di un nuovo ciclo vitale fatto di speranza e nuova conoscenza.
I danzatori come prima cosa si purificano più volte con il rito inipi dopo di ché vengono introdotti nel Cerchio Sacro.
I danzatori vestono soltanto di una gonnella, al collo un fischietto d’osso d’aquila e una corona di salvia sulla fronte ai polsi e alle caviglie.
Il terzo giorno di preghiera generalmente si effettua a chi lo desidera le trafitture sul proprio petto.
Sul petto del danzatore vengono fatte due incisioni pressoché parallele e vi si infila un bastoncino di legno di ciliegio delle lunghezza di circa dieci centimetri.
All’estremità dei bastoncini viene fissata una corda a forma di Y mentre l’altra estremità della corda è fissato all’albero sacro.
I danzatori avanzando e poi retrocedendo verso l albero e con questo movimento lento ma costante fanno sì che la corda si tiri tanto ché la pelle del proprio petto si sollevi.
In un lasso di tempo di circa due ore ( il tempo può variare da danzatore a danzatore ) il danzatore si libera dalla corda lacerando la pelle del suo petto.
Sia nella preparazione che nel suo svolgimento fino alla fine delle trafitture, il danzatore viene assistito dall’intercessore della Danza del sole.
Sempre Frank Fools Crow in merito alle trafitture disse “ molti pensano che sia una cosa terribile ma i sioux appresero la danza del sole da Wakan tanka e la onorano celebrandola come ci è stato insegnato, da quando l’ uomo bianco è venuto tra noi e ci ha spiegato che Dio inviò suo figlio perché si sacrificasse, abbiamo compreso che il nostro sacrificio è simile a quello di Gesù Cristo.
Riguardo all’opinione dell’uomo bianco in merito a quello che facciamo, Gesù Cristo fece qualcosa di molto più terribile.
Sopportò pene e sofferenze maggiori e fu ferito anche ad un fianco.
Anche la corona di spine di Cristo si ritrova nel cerchio di salvia che i danzatori portano intorno alla testa.
Tutto anche la pelle si considera un’ offerta a Dio, da cui la pelle proviene”.
Molto spesso nella Danza del sole si celebrano anche altre cerimonie come il rito dell’ unka e della foratura delle orecchie.
La sundance dei sicangu è come quella oglala, bellissime cerimonie, dure, intense, profonde. Lo scopo di sentiero rosso, oltre che diffondere la realtà delle riserve e non le cialtronerie prese sul web, è anche quello di far avvicinare le persone a questo tipo di cerimonia che rappresenta l'evento cerimoniale principale di ogni anno. E' dal 1999 che partiamo per parteciparvi, prima come curiosi, poi come spettatori, poi come supporter, e ora come danzatori.
Purtroppo solo chi assiste ad una sundance può capire quando dico che noi viviamo aspettando la danza, chiudiamo gli occhi per sentire i tamburi, per sentire il profumo della salvia e del cedro che bruciano, per risentire l'incitamento degli altri danzatori durante il piercing......
La danza del sole è molto di più di queste mie 4 righe, è un modo di vivere la spiritualità lakota anche vivendo qui in italia, è un modo di affrontare le persone cercando di essere uomini migliori, più giusti, più sereni.
Non è una prova di coraggio essere un danzatore, nè una prova di forza. Per me essere un danzatore significa avere paura dei tuoni che schioccano vicino a me, avere paura di non riuscire a stare in piedi 4 giorni, avere paura di non sopportare il dolore della trafittura, di svenire.....
Ma a questa paura si contrappone la forza della danza stessa, dei canti, della gente malata che viene il terzo giorno per ricevere l'healing da noi, la forza dei danzatori stessi che diventano una unica entità, la forza dei bambini che danzano con noi, la consapevolezza di stare facendo qualcosa di sacro e bello, di antico.....
Tra i danzatori non troverete mai santoni o guru spirituali come erroneamente credeva una persona che venne con me, ma gente normale, gente che soffre di alcolismo o droga, gente abbandonata, gente che ha bisogno di una preghiera e magari a 60 anni si mette a danzare...
Ecco perchè la cerimonia merita rispetto, così come le sue regole antiche. Leggete pagina 13 del libro di Peltier e capirete cosa significa essere un sundancer, leggete il libro di Manny Twofeathers e capirete cosa è una danza.
Se andrete mai ad una cerimonia come la danza del sole, la vita non sarà più la stessa, e vi basterà chiudere gli occhi per riviverla in pieno......come sto facendo adesso io.

Questo è un giorno sacro.
lo sono il primo parente di questo giorno.
Un' aquila pezzata dice queste parole
mentre arriva.
Questo giorno è sacro.
Sono imparentato innanzitutto con questo giorno.
Un'aquila calva dice queste parole
mentre arriva in volo.
I primi raggi del sole appaiono all'orizzonte orientale e le lacrime scorrono dentro di me. Sento lo stupore reverenziale che questo momento mi ispira.
Sono trascorse ormai molte ore, la mia danza è come un respiro. Il mio sudore è come un'altra pelle, che mi rinfresca e mi dà sollievo. È in questo momento che l'uomo di medicina e il suo assistente mi prendono per le braccia e insieme compiamo un ampio cerchio in senso orario, nello spiazzo sacro della Nazione.
Lentamente vengo coricato sotto l'Albero della Vita con la testa rivolta verso l'altare. Chiudo gli occhi e sento un dolore acuto sopra il cuore, sento che vengo risollevato in piedi.
"Wakan Tanka (Grande Spirito), abbi pietà di me", così dice la canzone che sento.
L' uomo di medicina e il suo aiutante sono usciti dalla zona sacra. Sono solo. I miei pensieri corrono al passato, mi trasportano sulle ali della canzone. Le quattro grandi virtù appaiono davanti a me.
Lentamente presento la mia supplica altruista, volta ad ottenere saggezza per il bene dell'intera comunità. La supplica è rivolta alle forze dell'universo, perché so che sono al di sopra dell'umanità. Ho offerto la mia carne, perché so che è l'unica cosa che mi appartiene, l'unica cosa esclusivamente mia, che quindi io possa donare.
In questo modo sacrifico me stesso. Mi rendo conto che lo spazio della mia realtà è l'universo intero, il sacro Albero della Vita è diventato Wakan Tanka (il Grande Spirito), la mia carne è l'ignoranza e i bastoncini che mi trafiggono la carne sono i raggi dell'illuminazione che ricevo dal Grande Spirito.
Agendo in accordo alla visione ho offerto il mio sacrificio, manifestando. la volontà di sottomettermi e l'equanimità del mio impegno verso i valori più elevati che sono superiori a noi.
Riconosco questo impegno per l'uguaglianza e invito tutti gli altri a fare altrettanto. euguaglianza di cui parlo è quella in cui i membri manifestano un equanime rispetto reciproco.
Così facendo mi sottometto simbolicamente alla Nazione della Danza del Sole nel luogo che percepisco come il nido legittimo della creazione, il quale ci offre il mezzo per raggiungere l'equanimità del rispetto e della fiducia reciproci. Senza sforzo, allargo i confini della mia comunità legittima a comprendere un regno che va al di là di qualsiasi descrizione. Eseguo la Danza del Sole con le forze, con la gente, con la Nazione della Danza del Sole.
Il sole è allo zenith sopra di noi. Non mi sento più perso, l'intensità mi confonde e non sento il dolore. Anche se dentro di me sto piangendo, so che la visione è appena incominciata.
Sento il potere del mio sacrificio e mi sento stanco. So che c'è dentro di me un potere che mi procura quello di cui ho bisogno per andare avanti e sono felice di essere arrivato fino a questo punto.
Il sole volge rapidamente al tramonto, le antiche canzoni rafforzano il potere del luogo sacro. Dall'Ovest si avvicinano gli Esseri di Tuono, portatori di presagi; le loro immagini senza forma rimbombano e i loro occhi sono lance di luce. Tremo per il disagio.
Stanno scendendo, fanno tremare la terra. La gente ha paura, io so che cosa va fatto.
Chiedo la mia Pipa sacra e me la danno. Ecco il sogno ossessivo, la realtà dolorosa. Sollevo lentamente la Pipa sacra verso il fronte della tempesta, chiudo gli occhi e sussurro le sacre parole della Terra dei Venti. La realtà del mio sacrificio balza in avanti insieme alla fede.
È un'ispirazione così profonda, guidata da una credenza così giusta, che quando riapro gli occhi la tempesta si è divisa.
Improvvisamente, in mezzo ai due minacciosi fronti del temporale, appare in volo l'aquila pezzata. È finita. Le penne cucite sulle mie braccia sembrano prendere vita. La gioia trabocca dalla mia anima, provo un'estasi pura. Le penne mi trasportano in alto e io danzo nel ritmo. Con le braccia aperte e le penne che volteggiano, corro all'indietro e sento lo strappo che mi libera.
La visione, questo sacro sogno portato a compimento, rivela soltanto la Via della Vita Rossa. Il sentiero della Pipa dell'Oyate della Danza del Sole è un collegamento tra la religione e la filosofia, accompagnato dalla pratica di una vita virtuosa.
È un'ispirazione basata su una religione esperienziale. Tutti possono entrarne a far parte e, soprattutto, possono diventare un essere sacro creato da Dio.
"Eppure negli ultimi anni, mi sento sempre più distaccato da tutto e stranamente libero, anche dentro queste mura e questo filo spinato che mi circondano.Devo questo alla Danza del Sole. Un uomo che ha fatto la Danza del Sole ha un patto particolare con il dolore. E sarà un uomo difficile da spezzare. La Danza del Sole mi rende forte. La Danza del Sole prende piede dentro di me, non fuori di me. Io trafiggo la carne del mio animo. Io offro la mia carne al Grande Spirito, il Grande Mistero, Wakan Tanka. Offrire la propria carne allo spirito vuol dire dare la propria vita. E quelo che hai offerto non lo potrai più perdere. La Danza del Sole è la nostra religione, la nostra forza. Noi traiamo un grande onore da quella forza, che ci permette di resistere al dolore, alla tortura, a qualsiasi prova piuttosto che tradire il Popolo. Quando dai la tua carne, quando sei trafitto durante la Danza del Sole, senti ogni pezzo di quel dolore, ogni sua briciola. Nemmeno una particella ti viene risparmiata. Eppure c'è una separazione, un distacco, una mente più grande di cui entri a far parte, così che puoi sia sentire il dolore, sia vedere te stesso mentre senti dolore. Ma arriva un momento in cui, in qualche modo, il dolore diviene contenuto, limitato. Appena il sole incandescente si scioglie e fonde attraverso i tuoi occhi nel tuo profondo essere, appena le schegge piantate nel tuo petto tirano, tormentano, ti strappano la pelle che urla di dolore, una strana e potente lucidità gradualmente si espande nella tua mente. Il dolore esplode in luce splendente, si fa rivelazione. Ti viene data una inesprimibile visione di quello che vuol dire essere in contatto con l'intero Essere e con tutte le creature. E per il resto della vita, una volta che hai fatto il sacrificio di offrire la carne al Grande Mistero, tu non dimenticherai mai quella realtà più grande di cui ognuno di noi è una parte intima ed essenziale e che ci tiene in un abbraccio amorevole come le braccia di una madre. Ogni volta che una spina ti pungerà il dito, da allora in poi quel lieve dolore sarà una piccola occasione per ricordare quel dolore più grande e l'ancora più grande realtà che esiste tra ognuno di noi, un regno infinito oltre il raggiungimento di tutto il dolore. Lì perfino il prigioniero più deplorevole può trovare conforto. Cosi la Danza del Sole mi ha reso la prigione sopportabile. Non sono stato distrutto. La mia vita è la mia Danza del Sole."
Leonard PELTIER

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