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Ipertensione: troppo sale fa male, ma forse non come pensiamo noi

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view post Posted on 16/1/2012, 11:54
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Non sarebbe l’aumento del volume di liquidi nei vasi sanguigni la relazione pericolosa tra sale e ipertensione. Ne sono convinti Irene Gavras e Haralambos Gavras, due ricercatori della Boston University School of Medicine (Usa), secondo i quali il meccanismo sarebbe ben più complesso e chiamerebbe in gioco l’effetto domino che un pizzico di sale in più ha sul sistema nervoso simpatico: stimola la produzione di adrenalina, la vera responsabile, sostiene lo studio pubblicato sul Journal of Hypertension, della costrizione delle arterie e di ipertensione.

Cervello o arterie? - I ricercatori hanno voluto indagare anche il fattore noto del legame: il cosiddetto “volume ampliato di ipertensione”, imputato numero uno del rapporto dannoso tra sale e aumento della pressione sanguigna. Sebbene il sale comporti una maggiore ritenzione di liquidi all'interno del sistema della circolazione arteriosa, dovuti anche a maggiore secrezione di ormoni antidiuretici o l'innalzamento eccessivo di zucchero nel sangue, sembrerebbe che questo scompenso sia comunque assorbito grazie alla maggiore estensione di capillari e vene.



I dubbi dei due ricercatori sul ruolo del sodio nel mettere in pericolo le arterie sono solo gli ultimi in ordine di tempo. Ancora l’American Journal of Hypertension riportava poche settimane fa un altro esteso studio di revisione dell’Università di Copenaghen (Danimarca) condotto per Cochrane Collaboration su 167 ricerche svolte tra il 1950 e il 2011. Secondo Niels Graudal, l’autore, tagliare la quantità di sale non avrebbe effetti migliorativi sulla pressione sanguigna e quindi sulla salute pubblica, riducendo i numero di ictus e infarti come previsto in numerosi studi. I limiti al sodio comportano sì una riduzione dei livelli di pressione in tutti e due i gruppi esaminati, ma anche un innalzamento di altri fattori di rischio per le malattie cardiache, come ad esempio livelli di colesterolo e renina, un ormone prodotto dalle cellule del rene e coinvolto nel controllo della pressione sanguigna.



Si tratta, ovviamente, di studi statistici su larga scala, che hanno come obiettivo quello di svelare in pieno i meccanismi dell’ipertensione. Per un buon stile di vita il consiglio degli specialisti è sempre quello di limitare l’uso di sale. “Ridurre il sale nelle nostre pietanze, ma anche i cibi pronti che ne contengono in eccesso è sempre la regola principale - spiega Annamaria Bernardi, docente universitario di Stato endocrino metabolico e nutrizionale del nefropatico e nei disturbi del comportamento alimentare, Università di Padova -. Il massimo consentito sono 4-5 grammi al giorno, compreso il sale che già di per sé è contenuto nei cibi. Quindi noi possiamo aggiungere solo 3 grammi come condimento. Usare di più le spezie per insaporire i cibi potrebbe essere un ottimo trucco per una cucina salutare".



di Cosimo Colasanto

http://salute24.ilsole24ore.com/articles/1...me-pensiamo-noi
 
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view post Posted on 2/12/2017, 10:05
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CITAZIONE (*rosanna* @ 16/1/2012, 11:54) 
Non sarebbe l’aumento del volume di liquidi nei vasi sanguigni la relazione pericolosa tra sale e ipertensione. Ne sono convinti Irene Gavras e Haralambos Gavras, due ricercatori della Boston University School of Medicine (Usa), secondo i quali il meccanismo sarebbe ben più complesso e chiamerebbe in gioco l’effetto domino che un pizzico di sale in più ha sul sistema nervoso simpatico

Come si fa a non dare un po' di sale in più a un sistema nervoso quando è così... simpatico? :D
 
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1 replies since 16/1/2012, 11:54   13 views
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