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| (12 dicembre 2011) NEW YORK- Oltre a essere caldo, comodo e soffice il pile potrebbe essere dannoso per gli oceani. Lo afferma uno studio pubblicato sulla rivista “Science” condotto da ricercatori di sei continenti diversi che hanno riscontrato che l’80% delle particelle plastiche presenti nella sabbia provengono da questo tessuto. In ogni lavaggio, infatti, si disperdono circa duemila fibre di poliestere e acrilico di cui è composto il pile, che finiscono negli scarichi e infine nelle acque di tutto il mondo. Sono questi i filamenti sintetici ritrovati dagli studiosi nei campioni prelevati da 18 spiagge diverse e presenti in numero maggiore sulle coste di aree ad alta densità abitativa. “L’esistenza di questi componenti in ambienti marini non è una novità assoluta, ma è la prima volta che la questione viene esaminata su scala globale” ha detto Mark Browne, scienziato ambientale dell’University College di Dublino. La loro presenza così massiccia potrebbe contaminare i normali equilibri ambientali degli oceani con conseguenze sulla flora e la fauna dei fondali. Ma quali siano i reali effetti che le fibre di pile provocherebbero sulla vita marina, non è dato ancora saperlo. Perché la ricerca, come afferma Christopher Reddy, chimico ambientale del Woods Hole Oceanographic Institution del Massachusetts, non è completa. Questo non toglie che i ricercatori siano convinti della dannosità del tessuto e della necessità di trovare nuove tecniche di produzione. Angela Nitti www.ilquotidianoitaliano.it/scienze...ni-128745.html/
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