Attenti al caffè: chi usa berlo dopo pranzo, farebbe bene a sapere che fa ‘rimbalzare’ gli zuccheri nel sangue, moltiplicando l’effetto derivante già dal pasto. Niente più, quindi, caffè dopo i pasti domenicali, ricchi di grasso, anche dopo ore che ci si è alzati da tavola.
A dare il consiglio è uno studio dell’Università di Guelph, in Canada, che avverte che la caffeina aggrava l’influenza che i grassi saturi hanno sulla capacità dell’organismo di neutralizzare gli zuccheri presenti all’interno del sangue.
Quest’effetto collaterale della diffusissima bevanda napoletana, comparirebbe anche dopo 5 ore dal pasto e farebbe innalzare il livello degli zuccheri del sangue addirittura in una misura del 65%, ostacolando, quindi, molto probabilmente, il meccanismo con cui il pancreas produce insulina per controllare la glicemia.
Lo studio è stato effettuato effettuando dei test sulle persone: hanno infatti propinato ai volontari una bevanda a base soltanto di lipidi e, dopo sei ore, un’altra bevanda a base, questa volta, di zuccheri.
Successivamente, sottoponendo i soggetti ad esami del sangue, si è riscontrato che i soggetti che avevano assunto entrambe le bevande presentavano un livello di zuccheri il 32% più alto rispetto a quello delle persone che avevano assunto esclusivamente la bevanda a base di zuccheri.
Si è poi osservato che se, dopo 5 ore dalla prima bevanda, i volontari bevevano due tazze di caffè, il livello di zucchero saliva del 65%.
Ancora il funzionamento del meccanismo biologico alla base non è noto, ma secondo i ricercatori la caffeina intralcerebbe la normale comunicazione tra intestino e pancreas, che regola la produzione dell’insulina, in maniera che sia utile per controllare la glicemia.
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