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Favola della domenica – La fata Mimmi

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view post Posted on 10/11/2019, 18:48
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Favola della domenica – La fata Mimmi



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C’era una volta una fata di nome Mimmi che aveva organizzato un festoso raduno in occasione dei suoi mille anni di vita. Gruppi di fate provenienti da ogni parte del mondo erano state invitate. Appartenevano alla Società delle Fate Viaggiatrici.

La prima volta, si erano recate in Norvegia.

‘Fa freddo qui’ aveva detto fata Biosfera circondandosi di scintille di sole per sentire più calore.

‘Hai avvertito qualche sorella norvegese?’ chiese fata Solemare tremando vistosamente. La sua attività preferita era starsene sdraiata sulla spiaggia di qualche splendente litorale.

‘No’ ammise Mimmi ‘desideravo far loro una sorpresa’.

Ben presto avvistarono uno sciame nel cielo.

‘Sembrano corvi’ disse Lunapop, una fata dalla pelle chiara che si cibava di raggi di luna.

‘Forse hai bisogno di occhiali’ protestò Biosfera. ‘Non vedi? Sono le nostre sorelle scandinave’.

Una delegazione di fate si avvicinava a gran velocità verso il gruppetto delle visitatrici: ‘Benvenute! La vostra visita è molto gradita’.

‘Desideravamo conoscere sorelle di altri luoghi e paesi’.

‘Di che cosa vi occupate? Noi cerchiamo di rendere meno freddo il nostro ambiente ’ disse fata Gelsomina.

‘Noi promuoviamo l’amicizia con gli animali e con gli uomini. Con i primi c’intendiamo a meraviglia, gli uomini invece non vedono al di là del proprio naso…’.

‘Da noi è facile’ disse fata Ginevra ‘esiste una tradizione di vicinanza tra persone e fate; meglio ancora con i bambini, che non temono di rivelare la nostra presenza’.

‘Venite con noi’ le invitò Gelsomina.

Planarono tutte insieme all’uscita di una scuola situata in mezzo a un campo innevato.

Biosfera inviò caldi raggi sulle mani di un bambino infreddolito che subito dopo tolse i guanti imbottiti, Solemare circondò una bimbetta di profumo di salsedine e conchiglie e Lunapop, a disagio alla luce del giorno, evocò nell’immaginazione di due gemellini un cielo stellato.

Nacque grande allegria e meraviglia nei fanciulli. Ne parlarono con i genitori e con i nonni che erano venuti a prenderli: ‘Nonno, oggi ho sentito il profumo delle fate…’

‘Mamma, non vorresti anche tu chiamare le fate perché ti riscaldino quando si gela?…’

In Norvegia, l’amicizia tra gli uomini e le fate procedeva sotto i migliori auspici.

Dopo circa duecento anni, anche molti uomini nei paesi del sud divennero sensibili alla vicinanza delle fate. Godevano dei loro tocchi gentili e, se oppressi da qualche preoccupazione, ritrovavano il sorriso.

Alla festa per i suoi mille anni di vita, Mimmi ricevette molti regali. I bambini le confezionarono abiti con petali di fiori, carta-musica e plastica riciclata.

Alla fine della festa, Mimmi si rivolse alle sue amiche terrestri: ‘Per ringraziarvi, desidero esaudire un vostro desiderio. Esprimetelo’.

‘Io mi auguro che il pianeta di cui porto il nome, Biosfera, conosca guarigione e prosperità.

‘Io che ci sia più estate che inverno sulla Terra’ aggiunse Solemare.

‘Io che gli uomini apprezzino la magia della notte stellata’ concluse Lunapop.

Mimmi esaudì i loro desideri e, da allora in poi, gli uomini si presero cura degli alberi, degli animali, degli oceani e delle stelle, in pace e serenità mentre i bambini divennero gli ambasciatori delle fate in ogni nazione per far conoscere la magia e la felicità del loro mondo.

Maria Rosaria Fortin

https://www.romadailynews.it/favola/favola...-mimmi-0425601/
 
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