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L'incredibile visione a colori dei pesci abissali

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view post Posted on 12/5/2019, 10:54
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L'incredibile visione a colori dei pesci abissali



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Esemplare di pesce abissale del genere Chauliodus. (Cortesia Wen-Sung Chung, Università del Queensland)



Molte specie di pesci che vivono nelle profondità dei mari, un ambiente quasi completamente oscuro, hanno una visione a colori grazie a una grande varietà di molecole assai sensibili alla luce nelle loro retine. Queste molecole sono calibrate per reagire alle lunghezze d'onda emesse dagli organi bioluminescenti delle altre creature abissali

Molti pesci di profondità sono dotati di un sistema visivo che permette la visione di molti colori anche nell’oscurità quasi totale dell’ambiente in cui vivono. Questo grazie a un’eccezionale moltiplicazione per versioni leggermente differenti dei geni che controllano la produzione delle opsine, i pigmenti fotosensibili dei fotorecettori retinici, i neuroni della retina in grado di reagire alla luce. A scoprirlo è stato un gruppo di ricercatori diretti da Walter Salzburger dell’Università di Basilea, in Svizzera, che firmano un articolo su “Science”.

Nei vertebrati la visione a colori è possibile grazie alla presenza nei coni della retina di vari pigmenti fotosensibili, detti opsine, ciascuno dei quali reagisce a differenti lunghezze d’onda della luce (negli esseri umani, ce ne sono tre, sensibili alla gamma del rosso, del verde e del blu), ma solo quando il flusso luminoso è intenso. Quando la luce è fioca, entrano in funzione i bastoncelli, che si attivano anche con pochi fotoni, ma che hanno un solo tipo di opsina, la rodopsina; è per questo che quasi tutti i vertebrati hanno una visione notturna monocromatica.

163740726-d878c2ce-8c14-4030-a4f0-1d3e494cf983Dall’alto in basso: Diretmus argenteus, Stylephorus chordatus e Benthosema sp. (Cortesia Pavel Riha, University of South Bohemia, Ceske Budejovice)



Analizzando il genoma di 101 specie ittiche, Salzburger e colleghi hanno ora scoperto che in 13 pesci abissali che vivono fino a 1500 metri di profondità, c’è una forte moltiplicazione dei geni per la produzione di opsine. Confrontando le piccole variazioni presenti in quei geni, hanno scoperto che gran parte di esse interessano punti che - come si sa da precedenti studi sui vertebrati - influiscono direttamente sulla lunghezza d’onda rilevata dall’opsina.

Uno dei pesci considerati, Diretmus argenteus, è portatore di ben 24 di queste mutazioni, che permettono la produzione di 38 opsine differenti nei bastoncelli - il numero più alto finora conosciuto nei vertebrati - e di due ulteriori opsine nei coni, che permettono una sensibilità anche a livelli molto bassi di luce. I ricercatori hanno anche scoperto che la sensibilità di queste opsine copre esattamente le gamme di lunghezza d’onda delle bioluminescenze prodotte dagli organi emettitori di organismi abissali. Questi pesci sono quindi in grado di distinguere le varie tonalità cromatiche prodotte da altre specie di pesci che popolano le profondità dei mari.

Dalle analisi,“sembra inoltre che i pesci abissali abbiano sviluppato questa visione basata su una molteplicità di rodopsine più volte, in modo indipendente l’una dall’altra”, spiega Salzburger. Questa capacità si è probabilmente evoluta come strumento essenziale di sopravvivenza ha concluso Fabio Cortesi, dell’Università del Queensland, in Australia e coautore dello studio: “Se vuoi sopravvivere laggiù, devi decidere rapidamente se stai vedendo un potenziale predatore o una potenziale preda”. (red)

http://www.lescienze.it/news/2019/05/10/ne...issali-4402328/
 
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view post Posted on 12/5/2019, 15:11
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