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Facebook, Instagram e Snapchat ci fanno sentire più soli

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view post Posted on 30/12/2018, 20:40
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Facebook, Instagram e Snapchat ci fanno sentire più soli



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Un nuovo studio scientifico conferma che abbandonare le piattaforme social o almeno limitarne l’uso ha un impatto positivo sul senso di isolamento e sulla depressione

ANDREA NEPORI
Nel corso dell’ultimo anno e mezzo i giganti della tecnologia hanno cominciato a interrogarsi seriamente su temi quali la dipendenza da smartphone e l’effetto dell’uso eccessivo delle piattaforme social e delle app sul nostro benessere psicofisico. Il merito è da ascriversi a iniziative come “Time Well Spent”, letteralmente “tempo ben speso”, un progetto di sensibilizzazione ideato e gestito dall’ex-Google Tristan Harris e dal filosofo e designer Joe Edelman. Apple, Google e infine anche Facebook hanno accolto la critica e avviato rapidamente progetti finalizzati a promuovere l’uso moderato e consapevole dei propri prodotti e servizi, seppur con risultati differenti.

Il mea culpa di Facebook
Facebook, con un post pubblicato un anno fa e firmato dal direttore scientifico David Ginsberg e dalla ricercatrice Moira Burke, aveva ammesso che in alcuni casi l’uso dei social media poteva avere effetti negativi sulla psiche degli utenti. Nonostante il parziale mea culpa, però, Ginsberg e Burke avevano analizzato altri studi scientifici favorevoli e concluso, guarda un po’, che gli effetti positivi dell’uso consapevole di Facebook superano i benefici dell’astinenza da social.

“In summa, la nostra ricerca e la letteratura accademica suggeriscono che quando si parla della nostra salute conta il modo in cui usiamo i social media”, si legge nel post dei ricercatori. Ginsberg e Burke, scrivendo a nome di Facebook, promettevano infine cambiamenti importanti finalizzati a migliorare la qualità dell’esperienza d’uso del servizio.

Un anno dopo
Dal post di Ginsberg e Burke è passato un anno. Mentre Apple e Google hanno introdotto nuove funzioni che permettono di analizzare nel dettaglio e limitare l’uso degli smartphone, le novità annunciate da Facebook non si sono concretizzate o sono state completamente offuscate dai gravi scandali che hanno coinvolto la società di Mark Zuckerberg rivelandone l’ipocrisia di fondo di una cultura interna dai tratti machiavellici e di una classe manageriale che ha più volte anteposto i profitti alla privacy degli utenti e alla trasparenza interna.

Nel frattempo la ricerca sugli effetti dei social network sulla nostra salute mentale è andata avanti. Un nuovo studio condotto dal team della psicologa Melissa G. Hunt dell’Università della Pennsylvania, pubblicato a dicembre sul Journal of Social and Clinical Psychology, conferma con precisione scientifica quel rapporto di causalità fra uso dei social media e qualità della salute psichica che finora era rimasto una constatazione empirica.

Il metodo
Il campione analizzato dal team di ricercatori era composto da 143 studenti. “All’inizio dello studio a tutti i partecipanti è stato chiesto di rispondere a un sondaggio per stabilirne lo stato mentale e il livello di benessere”, scrive il Journal of Social and Clinical Psychology nel descrivere la ricerca. “Tutti hanno inoltre condiviso gli screenshot della schermata dell’iPhone sull’uso delle app e della batteria” per stabilire l’uso medio settimanale dei social media.

Il campione è stato poi diviso in due gruppi: al gruppo di controllo è stato chiesto di continuare ad utilizzare i social come sempre; al gruppo sperimentale i ricercatori hanno imposto di non usare Facebook, Instagram e Snapchat per più di dieci minuti al giorno per ciascuna piattaforma. “Per le successive tre settimane”, si legge ancora sul Journal, “i partecipanti hanno condiviso gli screenshot della schermata batteria dei loro iPhone per fornire ai ricercatori un indicatore su ciascun individuo”.

A partire da questi dati, il team ha misurato i livelli di sette differenti stati emozionali, inclusi ansia, depressione, solitudine e la cosiddetta Fear of Missing Out, cioè quel processo ansiogeno innescato dalla paura di perdere informazioni importanti quando non si può usare lo smartphone o navigare sui social.

I risultati
Alla fine dello studio il gruppo che ha ridotto l’uso dei social a un massimo di 30 minuti complessivi al giorno ha visto un miglioramento “statisticamente rilevante” nei livelli di depressione e solitudine. A detta dei ricercatori questo è il primo studio scientifico che dimostra il rapporto diretto fra uso dei social media e livelli di salute mentale. “È ironico ma non sorprendente”, concludono gli psicologi, “scoprire che la riduzione dell’uso dei social media, con le loro promesse di una maggiore connessione con gli altri, aiuta invece a sentirsi meno soli e depressi”.

Può essere vero, insomma, che l’uso consapevole delle piattaforme social abbia un risultato affine alla semplice limitazione temporale dell’uso, come sosteneva Facebook a dicembre 2017. È altresì un dato di fatto che nel corso dell’ultimo anno la piattaforma (cui afferisce anche Instagram) non ha fatto abbastanza per seguire le indicazioni dei suoi stessi ricercatori.

Manca il perché
La ricerca si limita inoltre a stabilire il rapporto di causalità, ma non ne spiega a fondo le ragioni. Per questo servirà probabilmente una nuova ricerca, con approcci diversi.

Studi precedenti suggeriscono intanto che alla base degli effetti negativi dell’uso dei social network ci siano i meccanismi associabili ad una forma di dipendenza, o l’invidia per i successi di amici, parenti o semplici conoscenti. Le ricerche al riguardo sono datate, però, e non tengono conto delle recenti evoluzioni delle piattaforme (Facebook in particolare). Servirebbe anche in questo caso uno studio più approfondito e articolato, per capire davvero come mai il flusso ininterrotto di notizie sensazionalistiche, foto di cui essere invidiosi, commenti volgari e complottismi non ci faccia sentire affatto più uniti, bensì più divisi che mai.

https://www.lastampa.it/2018/12/25/tecnolo...7DK/pagina.html
 
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view post Posted on 30/12/2018, 20:58
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Che malinconia :(
 
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view post Posted on 2/1/2019, 11:54
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veramente! Ormi fra tanti giovani non c'è più dialogo :(
 
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