YAQUI

Lancio effettuato, Paolo Nespoli saetta verso l’orbita della Stazione Spaziale

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 28/7/2017, 23:51
Avatar

AMICIZIA...PECCATO SIA SULLA BOCCA DI TUTTI...MA NEL CUORE DI POCHI

Group:
Amministratore
Posts:
334,124

Status:




Lancio effettuato, Paolo Nespoli saetta verso l’orbita della Stazione Spaziale


4ba4991c842efdb6542f0064b1cb7f63-kmFD-U11003820112845n8B-1024x576%40LaStampa.it


Non un lancio in notturna, come per le precedenti missioni di astronauti italiani. Ma un lancio diurno nel tardo pomeriggio con lo spettacolo del tramonto all’orizzonte, che ha riportato alla memoria gli storici lanci Sojuz degli anni sessanta e settanta. Paolo Nespoli saetta verso lo spazio, a bordo della sua Sojuz, la numero MS 05, un veicolo spaziale rinnovato e di quinta generazione della longeva navicella russa che compie lanci spaziali esattamente da cinquant’anni.

Kazakhstan_Russia_Space_Station_48979jpg-54b58_1501252291-kmFD-U11003820112845iGE-1024x682%40LaStampa.it

Il lancio è avvenuto puntuale alle 17.41, come nella tradizione dei lanci russi, e come di consueto dopo che il razzo Sojuz ha scaricato l’inizio delle sue 800 tonnellate di propellente nell’enorme bunker sotterraneo che si trova sotto la piattaforma. Che non è la stessa del lancio di Gagarin, del 1961, ma si trova nello stesso perimetro in cui il primo uomo del cosmo si staccò da terra. La telecamera della Sojuz, collocata di fronte ai tre cosmonauti, riprende per bene il comandante russo Sergeij Riazanskij e l’ingegnere di bordo NASA Randy Bresnik. Un po’ meno Paolo, seduto sul sedile di destra, e quindi penalizzato perché ha la telecamera quasi di fronte. Ma inquadrato dall’altra telecamera posta a sinistra nella Sojuz. Sul pannello dei comandi, durante il lancio si vedono “ballare” i pupazzetti che i figli degli astronauti (Sofia, per Paolo) hanno donato a loro sia come portafortuna, sia per notare poi gli effetti dell’assenza di peso una volta entrati in orbita, quando i pupazzetti cominceranno un po’ alla volta a “galleggiare”.

VIDEO LANCIO NAVETTA


Al momento in cui scriviamo il lancio è in corso e tutti i parametri indicano che il volo è regolare, commentato dal Centro Spaziale di Mosca da Luca Parmitano, altro astronauta italiano dell’ESA, in addestramento per una missione programmata per il 2019. Paolo Nespoli, 60 anni, brianzolo di Verano, molti anni vissuti all’ESA come ingegnere che preparava gli esperimenti per altri astronauti, ha raggiunto il suo sogno nel 1998 con la selezione ESA di astronauti poi trasferiti al Johnson Space Center della Nasa a Houston negli Stati Uniti, il centro dove poi è impegnato per l’addestramento ed integrazione, lavora alla preparazione dell’addestramento del personale di terra e di volo della Stazione Spaziale Internazionale. Una lunga attesa, ma poi ben ripagata: tre missioni in dieci anni. Nespoli è stato già in orbita in due missioni: sullo Space Shuttle della NASA per la missione STS 120, nell’ottobre 2007, e poi per quasi sei mesi, partendo con una Sojuz nel dicembre 2010.

Kazakhstan_Russia_Space_Station_42635jpg-72c1e_1501252279-kmFD-U11003820112845dnD-1024x673%40LaStampa.it

La stessa che poi lo riporterà a Terra nel maggio 2011. Con questa sua terza missione, per la Expedition 53 sulla ISS, diventa l’europeo più anziano ad andare nello spazio, ed è protagonista della terza missione di lunga durata dell’ASI, l’Agenzia Spaziale Italiana. Missione questa volta battezzata VITA acronimo di «Vitality, Innovation, Technology, Ability». La giornata di Paolo Nespoli e dei suoi due compagni di missione è stata intensa, come lui stesso ci aveva raccontato via skype in collegamento con La Stampa da Houston: “E’ una giornata bella lunga e soprattutto intensa di avvenimenti. Lo ricordo bene anche per l’esperienza della missione precedente. Ci vestiranno delle tute spaziali a circa quattro ore e mezza dalla partenza. A meno di quattro ore dal lancio incontreremo le delegazioni e i familiari per un ultimo scambio di battute prima del lancio. E poi con il pulmino ci porteranno alla rampa quando mancheranno circa due ore e mezza dalla partenza. Poi, uno per uno entriamo nella Sojuz: io andrò questa volta sul sedile di destra. A due ore dal via saremo ben piazzati ai nostri posti e chiuderanno il portello”. Differenze? A destra starò un po’ più sacrificato perché starò un pochino più stretto. Ma non c’è problema” - dice Paolo che in questo modo ricorda il suo metro e 87 di statura. L’attracco alla Stazione Spaziale è previsto dopo 4 orbite, e quindi sei ore dopo il lancio. Quindi, entro la mezzanotte: “E’ chiamato quick rendez vous” - ci dice Paolo - “cioè attracco veloce. Ed è vero... è proprio veloce, una volta ci volevano 48 ore...”. “Poi dovremo allinearci con le stazioni russe che dovranno catturarci da terra” - aggiunge - “e con i satelliti di navigazione spaziale, prima di avere la conferma ufficiale di andare ad incontrare la Stazione”.




www.lastampa.it/2017/07/28/scienza/...OFO/pagina.html
 
Web  Top
0 replies since 28/7/2017, 23:51   11 views
  Share