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Vista e udito: si sente anche con gli occhi

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view post Posted on 3/10/2011, 09:52
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E' merito dei neuroni specchio

Ci basta vedere l'immagine di un trombettista per sentire risuonare nelle orecchie un motivetto jazz: questo avviene perché una parte del cervello, la corteccia uditiva temporale superiore, si attiva a tempo di record al solo vedere le immagini normalmente associate a un suono. Insomma, in un certo senso, si sente anche con gli occhi. Questo meccanismo spiega perché la vista del labiale favorisce la comprensione del linguaggio ed è alla base del successo del cinema muto.
La scoperta è di un gruppo di ricercatori dell'università di Milano-Bicocca e del Cnr, i quali spiegano che la corteccia uditiva si attiva anche con la vista in un solo decimo di secondo. "Vedere fotografie associate a un suono attiva in soli 110 millisecondi il giro temporale superiore (BA38), cioè la regione del cervello associata alla percezione uditiva e implicata anche nelle allucinazioni uditive. Un meccanismo che non si attiva invece se l'immagine è priva di riferimenti sonori. Ecco il segreto dei cineasti dell'epoca del muto: già decenni fa avevano capito che esiste una stretta associazione delle informazioni visive con quelle uditive a cui sono più frequentemente abbinate, e la sfruttavano per i loro film".

Lo studio è stato realizzato dall'equipe guidata da Alice Mado Proverbio, docente di Psicobiologia dell'università di Milano-Bicocca, in collaborazione con Alberto Zani dell'Istituto di bioimmagini e fisiologia molecolare del Consiglio nazionale delle ricerche di Milano (Ibfm-Cnr), ed è pubblicato su Scientific Reports, rivista del gruppo Nature. "Questo meccanismo - spiega Proverbio – si basa sui neuroni specchio audiovisivi e consente al nostro cervello, per esempio, di ricavare l'immagine di un gatto ascoltando il suo miagolio o la voce di una persona guardando una sua foto". I neuroni audiovisivi, spiega la scienziata, "sono responsabili anche di fenomeni quali le allucinazioni uditive, se sollecitati da stati emotivi particolari come la paura. Basti pensare a quando, condizionati dal buio, crediamo di avvertire rumori che temiamo - scricchiolii, rumore di passi - nonostante il perfetto silenzio".

Gli scienziati sono giunti a queste conclusioni dopo un esperimento, effettuato reclutando 15 studenti universitari, maschi e femmine, senza alcun disordine neurologico, né psichiatrico e che non avessero assunto farmaci o droghe. "Il campione è stato addestrato a eseguire un compito secondario rispetto agli stimoli indagati, per esempio premere un tasto alla vista di una gara ciclistica", chiarisce Proverbio, "mentre sullo schermo apparivano 300 fotografie colorate per circa un secondo a intervalli di 1.500-1.900 millisecondi. Benché le immagini fossero simili come luminanza, grandezza, valore affettivo, soggetti raffigurati, solo la metà evocava un suono specifico quale il pianto di un bambino, un martello pneumatico, le campane, un canto lirico".

Scopo dell'esperimento era quello di misurare l'attività bioelettrica cerebrale prodotta dagli scambi sinaptici tra neuroni sottostanti, registrata da 128 sensori. in grado di misurare l'attività elettrica dei neuroni che varia a seconda della stimolazione visiva. "I dati evidenziano come il cervello sia in grado di estrarre informazioni associate ai suoni, normalmente udibili in quelle condizioni, un decimo di secondo dopo la presentazione dell'immagine", spiega Alberto Zani dell'Ibfm-Cnr di Milano.


www.tgcom.mediaset.it/perlei/artico...gli-occhi.shtml
 
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view post Posted on 16/10/2017, 13:48
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