Un’equipe di scienziati guidati da Alfred McEwen dell’università dell’Arizona ha reso nota sulla rivista ‘Science‘ l’ultima ipotesi della Nasa sul mitico ‘Pianeta rosso’: su Marte scorrerebbe stagionalmente, ed in quantità modeste, acqua salata in forma liquida. A questa conclusione, che potrebbe sconvolgere le nostre conoscenze dello spazio, i ricercatori sono arrivati osservando le immagini riprese dal telescopio HiRISE, che si trova a bordo della sonda della Nasa ‘Mars Reconnaissance Orbiter’.
Da queste foto, infatti, si possono apprezzare delle particolari tracce scure, delle scanalature che arrivano a misurare 5 metri di larghezza e anche centinaia di metri di lunghezza. Tracce che sono visibili dalla tarda primavera fino agli inizi dell’autunno marziano lungo alcuni versanti che guardano l’equatore e sono quindi più esposti al sole.
‘La spiegazione più convincente che abbiamo per queste osservazioni è che si tratti di un flusso di acqua salata, anche se ancora manca una conferma ufficiale‘, ha commentato Alfred McEwen del Lunar and Planetary Laboratory della University of Arizona. Anche Giovanni Bignami, astrofisico dell’Istituto universitario di studi superiori di Pavia, concorda con le conclusioni dell’equipe di ricercatori della Nasa: ‘Questa ipotesi è la più probabile da un punto di vista chimico e fisico, perché la presenza di sali abbassa la temperatura di congelamento dell’acqua e innalza quella di ebollizione. Durante l’estate marziana le temperature si avvicinano allo zero: in queste condizioni l’acqua salata può rimanere liquida il tempo necessario per formare queste scanalature, e riesce a non evaporare subito nonostante l’atmosfera sia molto rarefatta‘.
Insomma, Marte continua a dimostrarsi uno dei corpi celesti più misteriosi del nostri sistema solare. Un pianeta che da decenni continua ad affascinare scienziati e persone comuni.
fonte
