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Noemi Durini, l'omicida: 'L'ho uccisa con un coltello'. Csm: 'Verificheremo event

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view post Posted on 14/9/2017, 22:35
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Noemi Durini, l'omicida: 'L'ho uccisa con un coltello'. Csm: 'Verificheremo eventuali denunce non ascoltate'

Trovato il cadavere, era ricoperto di pietre


SPECCHIA (LECCE)
14 settembre 2017 20:00
Il Csm verificherà "se ci sono stati problemi, omissioni oppure no" nella vicenda che ha portato all'omicidio della 16enne Noemi Durini, uccisa dal fidanzato minorenne in Salento. A confermarlo è il vicepresidente del Consiglio superiore della Magistratura, Giovanni Legnini, che oggi è a Bari dove si tiene una riunione straordinaria della Sesta Commissione del Csm e un incontro con i magistrati del distretto dopo la strage mafiosa di Foggia.

Il ministro della Giustizia Andrea Orlando ha infatti avviato tramite l'ispettorato accertamenti preliminari sulla procura per i minorenni di Lecce sul cui tavolo c'erano le denunce della mamma di Noemi Durini contro il fidanzato della ragazza. La prima commissione del Csm ha chiesto al comitato di Presidenza l'apertura di una pratica sul caso.

"Ho sbagliato, potevo uccidermi io e avrei evitato questo casino". Chiuso in una struttura protetta, il fidanzato di Noemi Durini continua a disperarsi per quello che ha fatto e continua ad essere confuso, alternando momenti di depressione e agitazione. Il ragazzo, secondo quanto si apprende, è tenuto costantemente sotto controllo per il timore che possa compiere gesti estremi.

"Non sapevo nulla e mai avrei aiutato mio figlio a commettere un simile gesto. Lucio mi ha detto dell'omicidio la sera prima del ritrovamento del corpo di Noemi e mi ha comunicato anche la sua decisione di volersi costituire ai carabinieri. Io gli ho risposto: 'Se hai le palle ci devi andare da solo'", cosa che il minorenne ha fatto ieri. É quanto avrebbe detto il padre del 17enne ad alcuni famigliari commentando le indagini a suo carico.

"Quello che ho fatto è stato per l'amore che provo per voi. Noemi voleva che io vi uccidessi per potere avermi con sé. Sono un fallito e mi faccio schifo. Lucio. Ti voglio bene papà e mamma". Questo il contenuto del biglietto che il diciassettenne avrebbe lasciato ai genitori. Il biglietto è stato letto dalla madre davanti alle telecamere de La Vita In Diretta, il programma di Rai 1 condotto da Francesca Fialdini e Marco Liorni.

Noemi aveva il cranio sfondato da una grossa pietra, il volto irriconoscibile e ferite su varie parti del corpo prodotte verosimilmente da animali selvatici: per questi motivi, oltre che per la decomposizione del cadavere, non è stato finora possibile accertare le cause della morte di Noemi Durini nè se sul corpo siano presenti coltellate. Bisogna quindi aspettare - si apprende da fonti inquirenti - l'esito dell'autopsia che la Procura per i minorenni disporrà nei prossimi giorni.

"L'ho uccisa con un coltello che Noemi aveva con sé quando è uscita dalla sua abitazione". E' questo un altro particolare che l'omicida reo confesso della sedicenne Noemi Durini avrebbe rivelato agli investigatori durante il lungo interrogatorio che si è concluso nella notte nella stazione dei carabinieri di Specchia (Lecce), interrogatorio avvenuto alla presenza del difensore del ragazzo. ''L'ho ammazzata perché premeva per mettere in atto l'uccisione di tutta la mia famiglia", avrebbe detto agli inquirenti. Il cadavere della sedicenne è stato trovato ieri, sepolto dalle pietre, a 11 giorni dalla sua scomparsa.

La famiglia del fidanzato e presunto assassino di Noemi Durini aveva denunciato la ragazza per atti persecutori nei confronti del giovane. La denuncia, secondo quanto si apprende, sarebbe stata fatta alcuni mesi fa e 15-20 giorni dopo quella presentata invece dalla madre di Noemi. Imma Durini nella denuncia accusava il ragazzo di lesioni nei confronti della figlia. Il referto medico allegato parla di una prognosi di 2-3 giorni per un colpo al volto, probabilmente uno schiaffo.

Il ragazzo ha rischiato il linciaggio quando e' uscito dalla sede della stazione carabinieri dove è stato ascoltato per molte ore. All'uscita il giovane si è reso protagonista di atteggiamenti irriguardosi e di sfida alzando la mano destra in segno di saluto alla gente che gli fischiava contro e lo apostrofava.

Un avviso di garanzia per sequestro di persona e occultamento di cadavere è stato notificato al papà del fidanzato 17enne. L'atto è stato notificato all'indagato in occasione della perquisizione in corso nell'abitazione di famiglia a Montesardo, frazione di Alessano.

Tracce di sangue, tra l'altro, sono visibili sul luogo dove è stato ritrovato il cadavere, coperto di sassi. Il corpo, parzialmente occultato sotto alcuni massi, è stato trovato nelle campagne di Castignano del Capo (Lecce). E' stato lo stesso fidanzato a portare i carabinieri sul luogo.

Qualche settimana fa il 17enne e presunto assassino di Noemi era stato denunciato alla Procura per i minorenni dalla mamma della vittima, Imma Rizzo, a causa del suo carattere violento. La donna, che temeva per la sorte della figlia che da un anno frequentava il giovane, chiedeva ai magistrati di intervenire per far cessare il comportamento violento del ragazzo e per allontanarlo dalla figlia. Ne erano nati due procedimenti: uno penale per violenza privata, l'altro, civile, per verificare il contesto familiare in cui vive il giovane e se fossero in atto azioni o provvedimenti per porre fine alla sua indole violenta. Procedimenti - a quanto è dato sapere - che non hanno portato ad alcun provvedimento cautelare, come il divieto di avvicinarsi alla sedicenne, ma che sono stati attualizzati dalla Procura per i minorenni solo dopo la denuncia di scomparsa di Noemi. L'unica conseguenza che ha prodotto la denuncia della mamma della 16enne è stato un inasprimento dei rapporti tra le famiglie dei due fidanzati.

Noemi Durini era scomparsa da casa il 3 settembre scorso: l'ultima sua immagine è stata catturata da una telecamera di sorveglianza e risale alle 5 del mattino di quel giorno. Si vede una Fiat 500 bianca sulla quale sale e alla cui guida si trova il fidanzato 17enne. Nell'immagine si vede l'utilitaria arrivare e fermarsi in via San Nicola, a Specchia, a poche centinaia di metri da casa della giovane. A bordo ci sono i due fidanzati, con il 17enne al volante della vettura intestata alla madre. Agli inquirenti, per giorni, il 17enne, di Alessano, ha raccontato di aver accompagnato la sedicenne nei pressi del campo sportivo di Alessano e di averla lasciata lì.

7 anni fa Sarah, tante analogie

Ma la versione del ragazzo, sin dal primo momento, non ha convinto gli investigatori che hanno concentrato l'attenzione sul 17enne, un ragazzo dalla personalità violenta. E c'è un breve filmato che descrive bene il suo carattere: il 17enne è stato ripreso mentre rompe a colpi di sedia i vetri di una vecchia Nissan Micra parcheggiata per strada ad Alessano. L'auto sarebbe di una persona con la quale il giovane avrebbe avuto un acceso litigio e risalirebbe alla scorsa settimana, pochi giorni dopo la scomparsa di Noemi e poco tempo dopo un alterco avuto con il padre della sedicenne che si era recato ad Alessano per avere informazioni sulla figlia. I famigliari di Noemi avevano un rapporto conflittuale con il 17enne: non volevano che la sedicenne avesse una relazione con lui. Qualche tempo fa la mamma di Noemi aveva segnalato alla magistratura minorile il ragazzo a causa del suo comportamento violento. Per questo motivo erano sorti accesi contrasti tra le due famiglie.

Sedicenne uccisa, quando lui distrusse un'auto - VIDEO



A far temere il peggio è stato il fatto che Noemi aveva lasciato a casa il cellulare, i documenti e i soldi. Numerosi gli appelli dei famigliari, soprattutto della nonna e della sorella di Noemi, Benedetta, che il 28 settembre deve laurearsi e che proprio ieri aveva detto ai giornalisti di essere ottimista: 'Alla mia laurea - aveva detto - ci sarà anche lei'. Invece ieri la confessione del ragazzo. Il cadavere della sedicenne è stato trovato sotto dei massi, adagiato per terra, in una campagna, a Castrignano del Capo, a 30 chilometri da Specchia, il paese dove viveva la ragazza. A condurre gli investigatori sul posto è stato lo stesso ragazzo che è indagato per omicidio volontario.



 
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view post Posted on 20/9/2017, 05:58
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Noemi Durini, il gip: “Lucio non ha sensi di colpa per l’omicidio della fidanzata”

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Il fidanzato reo confesso dell’omicidio di Noemi Durini è stato trasferito nell’Istituto penale per minorenni di Bari. Il ragazzo è stato sottoposto a perizia neuropsichiatrica: i risultati hanno portato al gip a compiere importanti decisioni.

Il fidanzato reo confesso del delitto di Noemi Durini, la 16enne di Specchia, in provincia di Lecce, scomparsa e uccisa la mattina del 3 settembre 2017, è stato sottoposto ad una perizia neuropsichiatrica per verificare le sue condizioni al momento dell’omicidio dell’adolescente. Il 17enne soffre di: “Un’organizzazione borderline di personalità con capacità intellettive al limite”. Questo è ciò che emerge nel decreto di convalida del Gip del Tribunale per i Minorenni di Lecce, Ada Collutto, dopo aver valutato la relazione neuropsichiatrica psicologica del dipartimento di salute mentale dell’Asl di Lecce, redatta il 14 settembre scorso. Sul giovane pende l’accusa di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione, dalla crudeltà e dai futili motivi.

Secondo il Gip Ada Collutto, Lucio M., che ha confessato di aver ucciso la sua fidanzata Noemi Durini, non manifesta cenni di reale senso di colpa. Uno dei principali motivi per il quale il gip ha ritenuto necessaria la convalida del fermo è perché si ritiene che il giovane possa scappare: “C’è la possibilità che il ragazzo non rimanga coerente in quel suo atteggiamento rispetto alla vicenda e si renda irreperibile magari anche per cercare di risolvere a suo modo la situazione di totale avversione sociale che avverte nei confronti suoi e della sua famiglia”.

Il fidanzato reo confesso è stato trasferito, al momento, nell’Istituto penale per minorenni di Bari, questa però non sarà la sua destinazione finale. Nel frattempo le indagini sulla morte di Noemi Durini non si fermano e si cerca di fare luce su una possibile presenza di complici nell’omicidio. Se non dovessero emergere ulteriori necessità medico-legali durante l’autopsia sul corpo di Noemi Durini, la salma sarà restituita ai familiari già nel pomeriggio di oggi, 19 settembre.
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http://velvetnews.it/2017/09/19/noemi-duri...danzato-killer/

 
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view post Posted on 20/9/2017, 21:08
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Noemi, l'appello della madre ai funerali: "Giovani, l'odio porta soltanto violenza"

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I genitori di Noemi accanto alla bara
Centinaia di persone hanno partecipato in Salento al funerale della ragazza uccisa dal fidanzato 17enne. L'omelia di monsignor Angiuli contro la violenza sulle donne

di CHIARA SPAGNOLO
20 Settembre, 2017
LECCE - "Non voglio odio. Non odiate, perché l'odio porta soltanto violenza". E' l'appello che la mamma di Noemi Durini ha rivolto ai giovani parlando dall'altare a conclusione della cerimonia funebre per la figlia sedicenne uccisa dal suo fidanzato. "Mia figlia è morta, ma ha vinto lo stesso perché lei non provava odio - ha aggiunto - A voi ragazzi ora chiedo: se avete problemi, venite a casa di Noemi e parlate. La porta sarà sempre aperta per ascoltarvi". La messa è stata celebrata dal vescovo della diocesi di Ugento-Santa Maria di Leuca, monsignor Vito Angiuli, il quale ha lanciato un appello dall'altare: "Ciò che è accaduto a vostra figlia e alla vostra famiglia potrebbe accadere ad altre ragazze e ad altre famiglie: Noemi cercava l'amore e ha trovato la morte".

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Noemi, a Specchia l'ultimo saluto. La madre agli amici della 16enne: "Non odiate"

Migliaia di persone hanno partecipato alla cerimonia funebre a Specchia: fra loro anche il governatore Michele Emiliano. Nel piccolo paese del Salento è stato un altro giorno segnato dal dolore. Prima la veglia funebre in casa della ragazza, poi la camera ardente allestita nel centro Capsda in cui fino a sette giorni fa sono state coordinate le ricerche. Le lacrime delle amiche, i ricordi spezzati dal pianto, gli abbracci alla mamma Imma e alla sorella Benedetta, per ore seduta accanto alla bara bianca.

C'era anche il padre della vittima, Umberto Durini, che nei giorni scorsi aveva lanciato accuse durissime, ipotizzando il coinvolgimento nell'omicidio del padre del fidanzato della figlia, indagato per occultamento di cadavere. Al ragazzo (arrestato il 13 settembre e trasferito nel carcere minorile di Quartucciu a Cagliari, dopo alcuni giorni trascorsi a Bari) vengono contestati i reati di omicidio premeditato, aggravato dalla crudeltà e dai futili motivi, occultamento di cadavere e porto di oggetti atti ad offendere fuori dalla sua abitazione. L'autopsia non ha fornito risposte definitive sul decesso ma sul collo e sulla testa della ragazza sono state riscontrate "lesioni multiple" probabilmente prodotte da più armi.

E se pure l'intera comunità di Specchia è stata coinvolta prima nelle ricerche della ragazza (scomparsa il 3 settembre e il cui corpo è stato trovato il 13 vicino Leuca grazie alla confessione del fidanzato) e poi nell'inchiesta (molte le persone interrogate), in paese c'è stato spazio soltanto per il dolore. "Sappiamo che in un momento tragico come questo è difficile tenere a freno il rancore e l’amarezza- ha detto nell'omelia monsignor Angiuli - Il lutto può generare torpore e stordimento. E' possibile, forse, nutrire sentimenti di astio e di risentimento nei riguardi di chi ha portata via troppo presto vostra figlia. È un evento destabilizzante e devastante. Vanno in frantumi il futuro, i sogni, i progetti. Muore una parte della vostra vita".

Ma proprio in questo momento di dolore lacerante, il vescovo ha rinnovato la vicinanza della comunità alla famiglia. Durini. E don Tonino De Giorgi, parroco di Specchia, ha ribadito la necessità di "affidare agli inquirenti la ricerca della verità", invitando i testimoni "a dire tutta la verità". Dell'ansia di giustizia del piccolo paese salentino ha parlato anche il sindaco Rocco Pagliara al termine della celebrazione funebre: "La morte di Noemi ci ha lasciato la responsabilità di chiedere giustizia e di non permettere più che una donna subisca un'azione violenta. Per questo esorto tutte le ragazze ad aprire gli occhi, a essere vigili, a non accettare nemmeno il primo schiaffo o la violenza verbale, che uccide una donna rendendola fragile".

Il primo cittadino ha poi ammesso che una diversa attenzione da parte di tutte le istituzioni avrebbe potuto salvare la vita della ragazza: "Non abbiamo capito e non siamo intervenuti quando avremmo potuto. Perdonaci, Noemi, se ti abbiamo lasciata sola". Per lei, per la sedicenne che le amiche durante la preghiera hanno ricordato come "una ragazza solare", "grintosa e un po' ribelle per celare le tue insicurezze", all'uscita della bara bianca dalla chiesa madre sono stati esposti striscioni e lanciati in volo palloncini bianchi.

Un lungo applauso ha accolto il passaggio tra migliaia di persone, mentre il coro intonava la canzone Vietato morire di Ermal Meta. Quella che a Noemi piaceva tanto e mai avrebbe pensato sarebbe stata suonata al suo funerale.




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view post Posted on 21/9/2017, 23:01
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Noemi, trovata una punta di coltello nella nuca

Giovedì 21 Settembre 2017 19:25
L'arma del delitto. La punta di un coltello è stata trovata incastrata nella nuca di Noemi Durini durante l'autopsia compiuta due giorni fa a Lecce. Per questo motivo il pm inquirente del Tribunale per i minorenni, Anna Carbonara, ha disposto una nuova perquisizione nella casa del fidanzato 17enne della ragazza, ora detenuto in Sardegna con l'accusa di omicidio premeditato. Nell'appartamento di Alessano è in corso da parte dei carabinieri della scientifica la ricerca della parte mancante del coltello utilizzato per commettere il delitto.



Il fidanzato di Noemi, Lucio, durante il primo interrogatorio in cui aveva confessato il delitto, aveva detto che la lama del coltello utilizzato per uccidere la ragazza si era spezzata dopo aver sferrato il fendente alla nuca della sedicenne. Aveva quindi spiegato di aver avvolto il manico dell'arma nella sua maglietta e di averlo nascosto in una zona di campagna che non ha saputo indicare. Il giovane aveva spiegato che il coltello era stato portato proprio da Noemi all'alba del 3 settembre, giorno della scomparsa e del delitto, per mettere in atto l'uccisione dei genitori del ragazzo che si opponevano alla loro relazione.

 
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